Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/295

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TERZO 1447 titolo ili suo consigliere concedutogli poscia da Carlo Emanuele di lui figliuolo, scrisse in latino e con eleganza la Vita del suddetto Emanuel Filiberto, che fu stampata la prima volta, in Torino nel 1596, e per cui egli ebbe dal detto duca l annua pensione di 500 scudi da tre lire per decreto segnato in Torino i 20 d’ottobre del 15c)5, di cui mi ha trasmessa copia il più volte lodato sig. baron Vernazza, e la tradusse poi anche in lingua italiana, in cui fu stampata in Milano nel 1602. Delle poesie latine e italiane che di lui si hanno alla stampa, e di altre opere da lui composte, e fra esse della Vita inedita di Alfonso Davalos marchese del Vasto, io ho parlato nel luogo accennato, e ne ragiona ancor l Argelati Bibl. Script, mediol. t. 2, p. i499> ec-)* Molle altre opere storiche concernenti il Piemonte si conservano mss. in diverse biblioteche di quelle provincie, e fra esse io indicherò solamente la Cronaca del Monferrato e dei Marchesi del Carretto scritta da uno di questa stessa nobilissima famiglia, cioè da Galeotto del Carretto (Rossott. Syllab. Script. Pedem. p. 237), di cui dovremo ragionar tra poeti, della qual Cronaca trovasi una versione in ottava rima nella libreria degli Agostiniani in Casale di Monferrato (a). Qui deesi accennar finalmente la (a) Della Cronaca scritta da Galeotto del Carretto fa menzione anche Bernardino Dardano in due ottave da lui aggiunte alla traduzione in versi italiani della Tavola di (Cebete, fatta dal medesimo (Galeotto, di cui dirctuu