Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/309

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TERZO Olire tutte le opere da me accennate, tutte scritte in latino, trattine i due libri Della Repubblica di Genova, e tutte degne di stare al confronto in ogni lor parte con quelle de migliori scrittori di questo secolo, il P. Lagomarsini ne avea presso di sè un opuscolo intitolato De caussis bellorum religionis gratin e x citatori un, dedicato al cardinal Marcantonio Amulio, cui il detto Padre' pensava di dare al pubblico (l. c. p. 12); ma ei non ha posto in esecuzione il suo pensiero. Alcune Rime se ne hanno nella Raccolta dell’Atanagi. LXIX. Io ho parlato del Foglietta prima che del Bonfadio, perchè una Storia generale debbe antiporsi a una Storia di pochi anni, qual fu quella di questo secondo scrittore. Ma è falso ciò che per altro da tutti si suole affermare. cioè che il Bonfadio continuasse la Storia del Foglietta, perciocchè egli morì più di vent’anni prima che il Foglietta pensasse a scriverla. Quanto abbiam dovuto occuparci nel ricercar le notizie poco finora osservate del primo scrittore, altrettanto facile ci riuscirà di parlar del secondo, di cui il conte. Mazzucchelli ha scritta con tale esattezza la Vita, premessa all Opere del Bonfadio stampate in Brescia, e inserita anche a suo luogo ne suoi Scrittori italiani, che appena ci rimarrà luogo a qualche picciola osservazione. Il Bonfadio, nato in Gorzano nella Riviera di Salò nel Bresciano verso il principio del secolo xvi, dopo fatti i primi suoi studi nell’università di Padova, passato a Roma, servì per tre anni, cioè dal 1532 al 1535, il Cardinal Merino arcivescovo di Bari, quindi