Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/330

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l48a LIBRO tradidit (ìb. Li, ep. 436). Continuò egli poscia la medesima opera, e quattro altri libri ne scrisse l ultimo de’ quali fu trovato imperfetto, e fu,,’ condotto a fine da Daniello Zavarisi veronese e così l intera Storia di Francia dall’ origine della monarchia fino al quinto anno di Carlo VIII fu pubblicato in Parigi nel 153g, e |)0. scia piò altre volte, e anche in altre lingue tradotta. Era frattanto l’ Emili uscito di vita a’ 5 di maggio del 1529, ed era stato sepolto nella chiesa suddetta coll iscrizione riportata dal P. Niceron, in cui se ne loda non solo il sapere, ma anche la rara pietà. Il marchese Ma ilei accenna gli elogi con cui ne parla l’ editor francese, che diè questa Storia in luce nel 1539, affermando che l Emili era stato il primo vero scrittor di storia che avesse avuto la Francia, e recando le lodi di cui Giusto Lipsio l’ ha onorata; e avverte che Claudio Verdier lo tacciò di malignità per motivo, onde dovea lodarlo di prudenza, cioè per aver trapassato in silenzio l olio venuto dal Cielo per ungere il Re. Altri l’ accusa di soverchia parzialità per gl Italiani; ma converrebbe esaminare se gli accusatori sieno esenti da quel difetto che appongon all’ Emili. Certo è che lo stile ne è grave e colto comunemente, e che s’ egli è caduto più volte in errore, se ne debbono incolpare più le infelici guide che ha avute a scorta nel disastroso suo viaggio, che il poco suo discernimento in seguirle. Alcune altre Storie particolari, come quella di Marco Guazzo della guerra di Carlo VIII, quella dell'assedio di Parigi del i5c)o scritta da Filippo