Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/385

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TERZO 153*7 gli eruditi, se abbia mai avuta esistenza. È certo che ora esiste un libro così intitolato, e ne ha copia fra gli altri il eli. sig. Pici’ Antonio Crevenna, il qual ne parla nel primo Catalogo della sua sceltissima libreria (t. 1, p. 1). Nell estratto che di esso si è dato in questo Giornale di Modena (t. 11, p. 199), se n è indicata qualche altra copia, e si è mostrano che, benchè porti la data dell an 1598, esso fu probabilmente stampato un secolo, o forse anche un secolo e mezzo più tardi. Io inclinava a credere che allor solamente fosse stato stampato un tal libro, benchè se ne parlasse fin da tempi di Federico II. Ma un passo dell’ Opere del famoso Campanella mi par troppo forte per dimostrare che questa infame operetta era stampata prima della metà del secolo xvi. Egli racconta (in Praef. Atheism. trium-y Ph.) che tra1 delitti che a sè furono apposti, uno fu quello di avere scritto il libro De tribus Impostoribus. Or come risponde egli all accusa? Risponde dicendo che il libro era stampato trent anni prima ch' egli nascesse: Al cusarunt me. quod composuerim librum de tribus Impostoribus, qui tamen invenitur typis excusus annos tri gin ta ante ortum meum ex utero matris. Questa sì franca maniera di favellare mi pare una evidente pruova dell esistenza del libro. Se il Campanella avesse saputo che tal libro non era stampato, avrebbe sfidato i suoi accusatori a produrne copia. Ma egli non solo nol nega, ma espressamente afferma ch è stato stampato, e ne fissa l'epoca, cioè trent' anni prima ch'egli nascesse, cioè