Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/392

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1544 LIBRO Ca Massolo, unico del suo padre, e forse anco della successione di quella Casa, quale havendo fatta instanza grande a questi venerabili Padri di esser admesso nel consorzio loro a servir Dio, era stato accettato, parendo in lui esser ottima volontà, ornati costumi, e sufficiente litteratura. Ora da lui stesso si è inteso, che essendo stato usorato circa mesi XVII, all ultimo per sdegno ed anche per qualche sospetto ha amazzata la moglie. Demum ductus poenitentia, intendendo, che questo proprio è ordinato da Canoni, deliberò farsi Monaco; e siegue poscia pregando il Cardinal Contarini, a cui scrive, a ottenergli la dispensa dalle censure e dalla irregolarità, perchè possa a suo tempo esser promosso agli ordini sacri. XCI. Ma è tempo omai di chiudere questo , lunghissimo capo; nè possiam chiuderlo meglio che col ragionare di uno scrittore che alla storia civile, alla letteraria, alla sacra, anzi alle scienze tutte, recò colle sue opere vantaggio e lume non ordinario, cioè del P. Antonio Possevino gesuita. La V'ita di questo grand uomo è stata accuratamente descritta in lingua francese dal P. Giovanni Dorigny della medesima Religione, e tradotta poscia in italiano dal P. Niccolò Ghezzi pur gesuita, e colla giunta di notizie e di documenti molto pregevoli stampata in Venezia nel 1750. Ivi tutto ciò che appartiene agli apostolici ministeri del Possevino è trattato esattamente e diffusamente; non così ciò che appartiene a primi studi degli anni suoi giovanili, dei’ quali perciò farò io qualche minuta ricerca. Antonio Possevino, nato in Mantova