Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/393

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TERZO l545 nel i534, di nobile, ma non ricca famiglia, fu fratello minore di quel Giambattista Possevino altrove da noi mentovato. In età fanciullesca passò a Roma, ove il Cardinal Ercole Gonzaga il prese al suo servigio, a cui pure trovavasi Giambattista di lui fratello (a). Quindi il Cardinal destinollo all’ educazione di Francesco suo nipote. Nella citata Vita si dice che questo incarico egli ebbe riguardo a Scipione e a Francesco nipoti amendue del dotto cardinale, e amendue poi cardinali. Ma di Scipione non ebbe il Possevino cura di sorte alcuna, che non era egli allora in Roma, ma passò da Mantova a Padova assai più tardi, ed egli ne’ Comentarii della sua Vita, da noi mentovati, non fa alcuna menzione del Possevino, come di suo aio, o maestro. Solo a Francesco Gonzaga ei fu dato per aio, e questi non fu già il fratello di Scipione, che fu religioso dell’Ordine de’Minori, e poi vescovo di Mantova, ma figlio di D. Ferrante, fatto cardinale nell’ anno i5(ìo. Nella stessa Vita si (a) Non c totalmente esatto ciò che qui dicesi della prima dimora del Possevino in Roma. Giambatista di lui fratello non era allora presso il Cardinal Ippolito d’liste il giovine. Così racconta lo.«lesso P. Possevino nelle sue Riflessioni sulla Storia del Thuano, pubblicale dall abate Zaccaria (Iter. liner, per hai. p. aH6), ove egli così dice: Anno superioris sacculi nono supra quadragesùnum ad JJrbem a fra tre, qui libri» et scriptioni affìxus apud Atestinum Card, vivebat, vocattis, integra' ferme Pontificatili Julii Tcrtii interfui, ec. / Tira.boschi, Voi. XII. a5