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1594 LIBRO

Latinae linguae usque ad miraculum doctus, quod vix ulli Graeco contigit... deinde totius Philosophiae non tantum studiosissimus (Epist. t. 1, ep. 671), afferma che in tutto il corso dell'anno, appena quattro giorni passavano in cui egli non tenesse scuola. Quando la guerra costrinse quella università a disciogliersi, il Musuro tornò a Venezia, ove tenne per più anni pubblica, scuola di lingua greca con grande concorso e con gran Frutto de suoi uditori, come abbiam poc’ anzi osservato, e come si afferma ancor dal Giraldi (l. c.p. 553, al qual dice ch era ammirabile l’erudizion del Musuro nel confrontare tra loro gli autori greci e latini, e che molti dottissimi uomini uscirono da quella scuola. Al tempo medesimo ei fu di grande ajuto ad Aldo Manuzio nelle belle edizioni che questi andava pubblicando de' greci scrittori, molti de’quali corretti furono dal Musuro, a molti aggiunse o prefazione o epigrammi, come si può vedere dall’ enumerazione che ne fa il Boernero. Verso il 1517 Leone X, per opera di Alberto Pio e del La» scari, chiamollo a Roma, e gli conferì l’ arcivescovado di Malvasia) e abbiamo una lettera scrittagli da Londra da Niccolò Sagondino a 22 di aprile del 1517, nella quale con lui rallegrasi di questa sua dignità (Erasmi Epist. t. 2, Append. ep. 130). Ma poco tempo ne potè egli godere, perciocchè nell autunno deianno stesso, in età ancor immatura, venne a morte. Il Valeriano (De Literat. infel. l. 1, p. 11) e il Giovio (l. c. p. 20), troppo facili nell’ adottare i rumor popolari, affermano