Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/487

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TERZO 163«) occupato in questo lavoro (<*). Nel breve elogio di Antonio Àngelio da Barga Iratello del celebre poeta Pietro, che ci ba dato il co. Muzzucclielli (l. cit t. 1, par. 2, p.?33), non si dice eh’ ci fosse dotto nel greco. Ma questa lode gli vien data dal medesimo Pietro nell orazion funebre del gran duca Francesco de’ Medici, di cui Antonio era maestro, e da Pietro Vettori in una lettera al medesimo Pietro (l. c. l 2, p. 41)• Alle poche operette di Antonio che dal detto scrittore si accennano, deesi aggiugnere una lettera da lui scritta allo stesso Vettori (Cl. Vir. Epist. ad P. Victor, t. 3, p. 185) e un endecasillado in lode del medesimo (ib. ad calc. t. 4)• Due Dialoghi di Platone furono in lingua italiana tradotti da Ottaviano Maggi veneziano, e stampati in Venezia nel 1558, ove due anni prima avea ei pubblicata la traduzione dell’Epistole di Cicerone a M. Bruto. Una lettera a lui scritta nel 1555 da Agostino Valerio, che fu poi cardinale, ci mostra che Ottaviano era allora scolaro di Marziano Rota, e ch erasi singolarmente prefisso (a) Molto dotto nel greco fu anpora Giancarlo Bovio nato in Brindisi, ma oriondo della nobil famiglia bolognese di questo nome, prima vescovo d; Ostuni, poi arcivescovo di Brindisi e d’Oria, e morto mi 1570. I)i lui abbiamo la traduzione di grero in latino delle Costituzioni apostoliche, stampala in Venezia nel i563j e vuoisi eh' ei traducesse ancora le c pere di S. Gregorio Nisseoo; la qual versione però non fu pubblicala. Più copiose notizie di questo vescovo si posson vedere presso il co. Mazzucchclb (Scnlt. itaL t. 1, par. 3, P• »9*6).