Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/488

Da Wikisource.

l6/fo LIBRO «rimitare scrivendo Cicerone tra’ Latini, e Isocrate tra’Greci (Epist. Cl. Vir.; Ven. 1568, p. 126). Nel 1558 passò a Roma, come ci mostra una lettera a lui scritta da Jacopo Griffolio (ib., p. 133). Nel 1560 fu richiamato a Venezia alla carica di segretario del senato; e abbiam le lettere di Giambattista Rasario e di Pietro Giustiniani, nelle quali con lui si congratulano (ib., p. 131, 134), e quella con cui lo stesso Maggi scrive al Poggiano di esser giunto a Venezia lieto per l onor conferitogli ma afflitto per la perdita de’ molti amici che in Roma aveva (ib.. p. 137), tra" quali era un de’ principali il Poggiano, fra le cui Lettere una ne abbiamo a lui scritta (Pogia.fi. EpisL t 2, p. 87). Nel 1562 egli andossene per la Repubblica in Francia, donde scrivendo a Matteo Pizzamani, gli dà ragguaglio della stima che ivi avea ottenuta presso i dotti, e del piacere che in quel soggiorno proverebbe, se le guerre civili non gliel rendesser men caro (ib., p. 138). Alcune altre opere ne accenna il Sansovino, delle quali io non ho più distinta notizia (Venezia, p. G18) (*). Giambatista C") Fra quelli che più. si adoperaron nel tradurre in lingua italiana gli autori greci, deesi anche annoverare Marcantonio Gandino trivigiano, di cui abbiamo, oltre gli Stratagemmi di Frontino tradotti dal latino (Argr.~ lati, Bibl. de’ Volgarizz. t. 2, p. 105)), gli Opuscoli morali di Plutarco in gran parte (ivi, t. 3, p. 266, ec.), e tutte l Opere di Senofonte recate in lingua italiana (ivi, p. 372, ec.). Ei fu ancora matematico e meccanico valoroso, come ci mostra l iscrizione a lui posta dal Burchelati, e da questo medesimo storico (CommenL