Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/52

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I204 LIBRO che in Italia ebbero signoria, e un Trattato dell’elezione degl’Imperadori, che si hanno alle stampe, avea egli stesa una Cronaca universale dal principio del mondo fino all’anno 1560 dell’era cristiana, e una spiegazione dello stato attuale di tutte le provincie del mondo, e la Storia di cinque antiche famiglie di Roma, cioè de’ Frangipane, de’Savelli, de’ Massimi „ de’ Cenci e de’ Mattei; le quali opere tutte si giacciono inedite. Dalla erudizione profana ei si volse poscia alla sacra, singolarmente a persuasione di Marcello II. E in questa parte ancora è grandissimo il numero delle opere da lui scritte. Un Compendio delle Vite de’ romani Pontefici, e le note e le aggiunte di quelle già ] scritte dal Platina, una Cronaca ecclesiastica da’ tempi di Giulio Cesare fino a Massimiliano II, alcune Dissertazioni sul Primato di S. Pietro, j sulle Basiliche di Roma, sul Battesimo pasquale | e sulla Consecrazione degli Agnus Dei, sul rito j di seppellire gli antichi Cristiani e su lor Ci- I imleri, sulla Biblioteca Vaticana, sono i frutti 1 di questi studi, che han veduta la luce. Ma I oltre più altre opere che son rimaste inedite, 1 e oltre la Raccolta da lui fatta di venti libri I rituali dal principio dell’era cristiana fino al se- 1 colo xiv, egli avea intrapresa una Storia gene- 1 rale ecclesiastica, e, come narra egli stesso ] nella lettera dedicatoria delle Vite de Papi, 1 avea in diversi viaggi e con molta fatica copiati e fatti copiar da altri, pregevoli monti- I menti, e in tal lavoro erasi già tanto inoltrato, che sei grossi volumi se ne conservano nella 1 Vaticana: nè è a dubitare che di molto lume