Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/55

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TERZO I 207 inerito, dico il celebre Muratori; ed essa va innanzi al primo tomo della bella edizione delle Opere del Sigonio, dataci dall Argelati in Milano. Io ne sceglierò le cose più degne d’osservazione; e potrò forse aggiugnere qualche cosa alle ricerche di sì valoroso scrittore, valendomi di monumenti da lui non veduti (a). Modena fu la patria di Carlo Sigonio che ivi nacque di onorevol famiglia, che tuttora sussiste, nel 1524 Quest’epoca è stata con buoni argomenti fissata dal Muratori. Io non debbo dissimulare però, che il Falloppio, amicissimo e condiscepolo del Sigonio, in due lettere che or recheremo, scritte nel 1561, dice che il Sigonio contava allora quarantuno in quarantadue anni; il che proverebbe ch’ ei nascesse nel 1519. Francesco Porto candiotto, celebre professore di lingua greca in Modena, gli fu dapprima maestro. Passò poscia in età di diciassette anni a Bologna, e per tre anni vi attese agli studi della filosofia e della medicina. Il Muratori ha rigettato come falso ciò che altri hanno asserito, ch’egli avesse ivi tra’ suoi maestri Romolo Amaseo; ma vedremo tra poco che ciò affermasi chiaramente dal suddetto Falloppio. Un altr’anno stette nell’università di Pavia, e di là passò al servigio del Cardinal Marino Grimani. Ma poco tempo appresso, cioè al principio del i54(>, egli il cedette alle istanze della città di Modena, che al Sigonio, benché (a) Del Sigonio si è parlato anche pivi stesamente nella Biblioteca modenese, e se ne sono recate alcune altre notizie al Muratori sfuggite (l. 5, j>. 76, cc.).