Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/56

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1 2C>S * LIBRO giovane di soli ventidue anni, assegnò la cattedra di lingua greca, vacante per la partenza del Porto, collo stipendio prima di 150, poscia di 3oo lire. A ciò egli aggiunse l istruire il conte Fulvio Rangone figliolo della contessa Lucrezia, e un figlio di Galeotto Pico signore della Mirandola e nipote della stessa contessa, la quale a tal fine gli diè alloggio e mantenimento nel suo palazzo collo stipendio innoltre di 150 scudi. In questi anni ebbe il Sigonio una calda contesa con Antonio Bendinelli lucchese, che in Modena era professor di gramatica, sì per un orazione di Demostene da sè tradotta e pubblicata in età di circa 20’ anni, sì per la Vita di Scipione Africano il minore, che avendo il Sigonio composta, e tardando a pubblicarla, una ne pubblicò il Bendinelli frattanto, che rapì al Sigonio l onore che dalla sua fatica si prometteva. Io non mi trattengo su queste leggere contese che furono come il preludio di quelle tanto maggiori che il Sigonio dovette poi sostenere, e delle quali diremo nel ragionar delle opere da lui composte. Avvertirò solamente che all’ esatte notizie che del Bendinelli ci dà il conte. Mazzucchelli (Scrit. it. t. 2, par. 2, p. 799), deesi aggiugnere che Camillo Coccapani carpigiano, professore poscia di lingua greca nell’università di Ferrara, essendo stato circa il 1570 a preferenza del Bendinelli, che ambiva la stessa cattedra, chiamato professore a Piacenza, questi sparse alcune lettere ingiuriose contro il Coccapani, il quale ne fece vendetta, stampando in Modena nel 1570 una fiera critica della Vita di Scipione, dal Bendinelli