Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/59

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TERZO I 2JI sia opposto, che' gli sia giovane, io mi maraviglio di questo, con ciò sia che egli di già sia alli 51 anni, et ne mostri più anchora, et sia chiamato giovine; non so età alcuna, la quale sia più perfetta; et che l ingegno nostro sia più perfetto alle cose delle Lettere, che questa nostra virilità et consistenza et vigore dell! intelletto nostro; et pure degli antichi Filosofi greci erano chiamati cioè vecchi, quei di 41 anni. E di nuovo a’ 4 dicembre dello stesso anno (ivi, p. 216): Credo che il Robortello. per quanto si lascia intendere sino a quest ora, sia pentito d essersi partito da Bologna, perchè qua trova maggior contrasto, che non si stimava, et gli è stata data una sbarbozzata due giorni sono nel Senato di Pregadi a Venezia troppo grande. Costui non voleva j che il Sigonio leggesse a sua concorrenza, et ha messo sotto sopra tutto il mondo, ma non se poteva, perchè ambidue sono condotti dal Pregadi alla medesima hora, di sorte che è stata forza, che. si tratti questa cosa in Pregadi, et si è disputata forte tre hore. Il Po* bortello non voleva la concorrenza, il Sigonio la voleva. In somma il Robortello non ha scosse salvo che 15 ballotte in favore, et il Sigonio 140 in favore, et 15 contro, et da 25 in 3o neutre; et il Robortello 15 in favore, 140 contro, et 25 neutre; di sorte che egli, per quanto intendo, brava, et dice, che se ne tornerà a Bologna, et altre ciance; et all' incontro il Sigonio stà di buona voglia, ma starebbe di migliore, se voi lo faceste condurre costà, perchè vi verrà volentieri, sebbene gli volessero date qua