Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/598

Da Wikisource.

1^50 LIBRO scrivea il cibato suo secondo dialogo de’ Podi del tempo suo, poiché in esso ci ne parla come di persona già trapassata. Oltre le opere già accennate, ne abbiamo un libro Del Significato de' Colori e de' Mazzolli, stampato in Venezia nel 1535. Qualche lettera latina se ne ha tra quelle di Olimpia. Un epigramma latino ne riferisce il Borsetti (Hist Gymn. Ferr. t. 2, p. 167)*, e in questa biblioteca Estense si hanno manoscritti alcuni Comenti da esso scritti sul libro iv dell Eneide di Virgilio, sulle Satire di Orazio, sull*Oruzion per Archia e sulla seconda Filippica di Cicerone, e sul primo e sul quarto libro della Guerra Gallica di Giulio Cesare. XXIV. Più ancor che l padre fu famosa la figlia Olimpia, di cui prima del Noltenio ha scritta la Vita il p. Niceron (Mém, des Homm. ill. t. 15, p. 102, ec.). Ella nacque nel 1526, come si raccoglie dall’ i seri zi OD sepolcrale, e in età giovanile fu chiamata alla corte, ed ivi data a compagna della principessa Anna d’Este, che per voler della duchessa Renata sua madre coltivava con sì felice successo gli studi, come a suo luogo si è detto. Due lettere in quel tempo a lei scritte dal Calcagnini son piene di elogi del raro ingegno e de’ maravigliosi progressi di questa fanciulla, di cui egli loda altamente una lettera che aveagli scritta, e una Apologia di Cicerone da lei composta (l. c. p. 205, 209). Gasparo Sardi a lei dedicò il suo opuscolo De triplici Philosophia, e nella dedica rammenta una lettera greca scrittagli da Olimpia, e loda lo studio della filosofia a cui erasi consecrata: Ex tua epistola Grucce mihì