Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/639

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TERZO I79I solo sesto libro conservasi nella libreria dei Conventuali di Asolo, a cui fece dono de’ suoi libri. Ivi ancora si ha la Cosmografia di Plinio, ossia il terzo e il quarto libro della Storia naturale da lui tradotti e comentati; per la qual fatica 150 ducati gli furono esibiti dallo stampatore Gabriello Giolito, anzi 50 già gl ien’erano stati contati, ma la morte del detto Giolito dovette impedirne la stampa. Un altro poema in ottava rima e in quattro libri intitolato La Pescatoria, e un Dizionario alfabetico delle Vite degl illustri Romani si hanno nella medesima libreria, e altre opere ancora ne accenna il poc’ anzi citato Zeno. L ultima opera dallo Scandianese data alla luce fu La Dialettica in tre libri divisa, e stampata in Venezia nel 1563. Di Erasmo da Valvasone di nobilissima famiglia del Friuli parla a lungo e con molta esattezza il ch. sig. Giangiuseppe Liruti (Notizie de' Letter. del Friuli, t. 2, p. 383). Egli è però più illustre per le opere date in luce, che per le azioni della sua vita, la qual fu comunemente privata, e tutta rivolta agli studi da lui coltivati tranquillamente nel suo castello di Valvasone, ove anche morì sulla fine del 1593, in età di circa settant1 anni. Il poema della Caccia, scritto in ottava rima, e in cinque libri diviso, benchè non uscisse a luce che nell’an 1591, fu però da lui composto in età giovanile; ed ebbe la sorte di essere commendato da molti illustri poeti, e singolarmente da Torquato Tasso, la cui testimonianza può equivalere a qualunque più luminoso elogio. Nè fu questo il solo saggio che Erasmo desse del suo ingegno e de’