Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/661

Da Wikisource.

TERZO 1813 fresco inserita nel primo tomo delle Memorie degl’illustri Ferraresi. Niccolò di Rinaldo Ariosti gentiluom ferrarese, il quale dal marchese di Mantova Lodovico Gonzaga, in un passaporto accordatogli a 13 di ottobre del 1471 » è onorato col titolo di conte e di suo famigliare, fu il padre di Lodovico; ed ei l ebbe da Daria Maleguzzi gentildonna reggiana sua moglie, che il diè alla luce agli 8 di settembre del 1474 in Reggio, ove allora Niccolò era capitano della cittadella pel duca Ercole I. Fin da’ primi anni ei diede a vedere quanto felice talento sortito avesse per la poesia e per l’amena letteratura, scrivendo, come meglio sapeva, a foggia di dramma la favola di Tisbe, e insieme co’suoi fratelli e colle sorelle rappresentandola in sua casa. Il padre volle costringerlo allo studio legale; ma Lodovico mostravasene così svogliato, che finalmente dopo cinque anni gli fu permesso di applicarsi a ciò che più gli piacesse. Tutto adunque si volse allo studio della lingua latina sotto la direzione di Gregorio da Spoleti (a); e coltivando al tempo medesimo l’italiana, scrisse in prosa in età ancor giovanile le due commedie, La Cassaria c I Suppositiy (a) In alcune memorie niss. intorno alla città di SpoIcti, indicatemi dal eh. sig. Annibale Mariolti, si legge che Gregorio da Spoleti era nato in Valle S. Pietro, luogo due miglia distante dalla città, che l'u detto ElLulio, nome probabilmente preso da lui, o a lui adattato, per indicare l’amor eh’ egli avea alla greca letteratura; che in gioventù hi agostiniano, e clic poscia a persuasion del celebre medico Pier Leoni depose ijuelf abito, e che finalmente inori in Lione.