Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/662

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1 3 14 LIBRO clic furon poscia da Ini recale in versi sdruccioli. Questa inclinazione dell Ariosto pe componimenti teatrali dovette dare occasione a ciò che Virginio di lui figliuolo nelle sue Memorie della Vita del padre lasciò accennato, cioè: Come fu condotto dal Duca Ercole a Pavia sotto specie di far Commedie. Il dott Barotti confessa che di tal gita a Pavia e con tal pretesto non trova notizia alcuna. Ma io penso che ciò debba intendersi del viaggio che fece a Milano nell an 1491 il duca Ercole, da noi sull autorità della Cronaca di Ferrara mentovato nel precedente tomo (t.6, par. 3,p. i 314): A dì xv (d’agosto) il Duca Hercole, Don Alphonso, et molti altri si partinno da Ferrara per andare a Milano a solazzo, et per fare certe Commedie. La partenza di Gregorio, condotto in Francia nel i |<)9 da Isabella duchessa di Milano, quand ella fu colà menata prigione, e la morte di Niccolò suo padre, avvenuta nel 1500, recaron qualche disturbo agli studi di Lodovico, il qual nondimeno seppe continuarli in modo, che il Cardinal Ippolito d'Este il volle tra gentiluomini della sua corte. Due volte dal duca Alfonso fu spedito in suo nome al pontefice Giulio II, e nella seconda di queste ambasciate avendo trovato il pontefice altamente sdegnato contro il suo duca, ei fu a qualche pericolo della vita j il che si accenna anche dal figliuolo Virginio: Di Papa Giulio, che lo volse far trarre in mare. Il soprallodato Barotti dimostra quanto ingiustamente il Fornari abbia tacciato in tal occasion l Ariosto come inetto a maneggi politici, c pruova