Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/747

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TERZO 1899 condotta non cedono a verun’ altra di quell età, e se il soverchio grecismo non le rendesse alquanto noievoli, potrebbono anche al presente udirsi e leggersi non senza piacere. Fra esse la migliore è la Merope, la quale dopo il Telesfonte del Cavallerino, e dopo il Cresfonte del Liviera, fu la terza scritta su quell’ argomento, e dal marchese Maffei è stata poc’anzi inserita nel suo Teatro italiano, senza temere che per essa venisse a scemare di fama la sua. Molte altre opere mss. se ne conservano in Reggio., cioè diverse Lezioni da lui dette nell’ accademia degl’ Innominati di Parma, altre di argomento morale, altre di poetico, un Compendio della Poetica d’Aristotele, la Sposizione di varie Odi di Pindaro, cinque libri de’Movimenti dell’animo, ed altri somiglianti trattati, frutti della continua sollecitudine del conte Pomponio nel coltivare e nel promuovere i buoni studi. Morì nel 1608, come io raccolgo da una lettera di Lorenzo Pignoria, scritta a’ 25 d’ aprile del detto anno (Lettere d Uomini ill., Ven. 1744, p. 60) (a). (a) Del conte. Pomponio Torelli si posson ora vedere più copiose e più esatte memorie raccolte d il eh. padre Affò, e inserite nel Gi ornai di Modena (t. 17, p. 137,ec.), e nella nuova edizione De l Art de verifier les Dates (t. 3, p. 681, ec.), nella qual opera tutto ciò che appartiene all’ origine, alle vicende, alle diramazioni di questa illustre famiglia, e singolarmente a quel ramo da cui è uscito il regnante re di Polonia Stanislao, è stato con somma erudizione ed esattezza illustrato per opera de’ conti Giuseppe e Isacco Giuseppe cugini Torelli di un ramo di questa stessa famiglia stabilito ora in Francia, i quali con lunghi viaggi e con faticose ricerche