Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/798

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U)5o LIBRO per cui ciascuna di esse avea il suo proprio teatro, e ciascheduna sforzavasi a gara di ivi.-. dere il suo illustre e famoso. Tale era finalmente l'ardore e, dirò così, il fanatismo con cui tutta l Italia era rivolta a' teatrali spettacoli, che le stesse persone più grossolane e più rozze voi ler talvolta aver parte alla gloria che vedean rendersi a più rinomati attori. E piacevole è il racconto lasciatoci dall'Aretino (Ragionamenti, par. 2) della pruova che voller farne Francesco Maria Molza e Claudio Tolommei, i quali essendo in corte del Cardinal Ippolito de’ Medici, e composta avendo una commedia, la diedero ad apparare agli staffieri, a’ cuochi, a famigli di stalla del cardinale, i quali sì bene seppero profittare dell' istruzione de’ loro maestri, e sì felicemente in ciò riuscirono, che tutta Roma accorreva ad udirli, e la folla era sì grande, che fu necessario il metterle guardie alla porta per impedire il tumulto (a). (a) 11 teatro comico italiano fin dal secolo xvi cominciò ad essere rinomato anche fuori d'Italia, e in Allemagna singolarmente. Il sig. ab. Denina accenna la Relazione di un certo Massimo Troiano stampata in Venezia circa il »^"o, da cui raccogliesi che la commedia veneziana riguardavasi anche nelle corti di Germania come il divertimento e lo spettacolo più piacevole ai tempi di Ferdinando I e di Massimiliano II, e che alla corte di Baviera recitossi da diversi gentiluomini una commedia all' uso veneziano e ne soliti dialetti di Arlecchino, Pantalone, Dottore e Brighella (Disc, sopra le Vicende della Letterat. Berl 1784, t. 1, p. 245),