Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/125

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TERZO 2087 XXXIV. Fin da quando egli era in Napoli, fu scelto tra quelli che dovevano accompagnare il Cardinal Con tari ni al Colloquio di Vormazia nel i5.jo; e l’Aleandro, parlando di que’ personaggi in una sua relazione pubblicata di fresco (Cortes. Op. t. 1, p. 55), e segnata a’ 6 di settembre del 1540, Simil offizio, dice, di scriver bene potria far anche il Flaminio bon Poeta e bon Oratore, e ben dotto Graece, e per molti anni datosi alla Scrittura Sacra e Dottori antiqui, ben stimato per il Commento sopra alcuni Salmi. Il detto è molto famigliare del detto Reverendissimo Contareno, e trovasi ora in Napoli. Ma le infermità del Flaminio non gli permisero l’intraprender quel viaggio. Tornato da Napoli, trattennesi il Flaminio non poco tempo in Viterbo col Cardinal Polo, che ivi era legato, e che ivi il fece ravveder degli errori dei quali era stato imbevuto, come sopra si è detto. Quanto piacere provasse il Polo nella compagnia del Flaminio, lo scrive egli stesso in una sua lettera al Cardinal Contarini de’ 9 di dicembre del 1541: Il resto del giorno passo con questa santa et utile compagnia de’ Signori Carnesecchi e Marcantonio Flaminio nostro. Utile io chiamo; perchè la sera poi M. Marcantonio dà pasto a me et. alla miglior parte della famiglia de ilio cibo, qui non perit, in tal maniera cìi io non so, quando io abbia sentito maggior consolazione nè maggior edificazione. Intimossi frattanto nel 1542 il concilio di Trento, e il Polo fu un de’ legati destinati ad esserne presidenti, e recovvisi egli infatti sulla fine del 1542, e seco condusse il Flaminio: Polus,