Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/22

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1984 Libro e diccvnsi veramente Biagio Pallai, nome che fu poscia da lui cambiato, secondo l’uso dell’Accademia romana, in quel di Blosio Palladio. L’an 1516 fu con onorevolissimo decreto dichiarato cittadino romano; dal qual decreto, pubblicato dal Cardinal Borgia, raccogliesi che egli era già stato uno de'Riformatori della Sapienza di Roma. Fu poi da Clemente VII scelto a suo segretario, e nell’impiego medesimo confermato da Paolo III, caro ad amendue questi pontefici per la sua integrità non meno che pel suo sapere, e amato al tempo medesimo da’ più colti uomini di quell età, e singolarmente dal Sadoleto. Nel i5 jo fu da Paolo III nominato vescovo di Foligno, la qual chiesa ei rinunziò poscia a Isidoro Clario nel 1547;, e tre anni appresso finì di vivere in Roma. Ei fu uno de' principali ornamenti dell Accademia romana, quando ella sì felicemente fioriva a’ tempi di Leon X e di Clemente VII, come di essa parlando abbiamo accennato, e Girolamo Rorario nel raro suo opuscolo, Quod animalia, bruta ratione utantur melius homine, descrive i vaghissimi orti e l'amene ville che presso Roma egli avea, e ove è probabile che gli accademici spesso-si raccogliessero (p. 89, ec.). VI. Fra tanti illustri poeti latini veggiam nominata anche una donna, cioè una cotal Deianira, di cui io non ho più distinta notizia. Severo da Piacenza monaco cisterciense, da noi lodato tra’ coltivatori della lingue greca, ha egli ancor luogo in tal numero. Battista Casali romano, di cui parla il sig. abate Lancellotti nelle sue Note alle Poesie del Colocci