Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/367

Da Wikisource.

TERZO 2J 2(J di tutta 1’Italia, e molti opuscoli uscirono dall’una parte e dall’altra, de’ quali si può vedere il catalogo nella Biblioteca del Fontanini colle Note d’Apostolo Zeno (t. 2, p. 366), e alcuni altri da sè pubblicati ne annovera lo stesso Fausto nella sua Difesa, stampata in Venezia nell1 anno i55<7 (p. 22). Nè io credo che i miei lettori sian molto solleciti eli1 io gli annoveri distintamente. Dal principio della suddetta Difesa raccogliesi che il Fausto poco innanzi era stato nell’isola di Corsica, e che di là era passato a Genova, per ragguagliar la Repubblica del felicissimo successo per opera del Conte Hieronimo di Lodrone Colonello e Capo principale in quell Isola, come in dieci giorni col senno e valor suo havea liberato la Bastia dall assedio de Francesi. Non molto dopo, quando il duca di Savoia Emanuel Filiberto ebbe ricuperato nel i5(3o i suoi Stati, il Fausto fu a quella corte chiamato. Io il raccolgo da una lettera del Muzio poco amico del Fausto al medesimo duca: Nè molto dapoi fu introdotto alla servitù di Lei. un altro medesimamente zoppo (vuol dire a questo luogo di Religione non ben sicura) Fausto da Longiano, che, per dire il vero , in cose di Cavalleria non Valeva me; et non haveva nè stilo nè cognizion di lingua nè latina nè volgare (Muzio, Lett. p. 207, ed. Fir. 1590). Su qual fondamento il Muzio accusi il Fausto di fede dubbiosa , non saprei dirlo. Il Fontanini ha adottata l’accusa , e ne reca in pruova il Tempio di verità ideato dal Fausto, di cui abbiam detto poc’anzi (l. cit. p. 20). Ma a me par