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33^2 LIBRO
se colà si recasse , senz’altro incarico che
di onorare col suo soggiorno quella città; e
quando pure in alcuna cosa venisse adoperato
ne ricevesse ancor la debita ricompensa, come
se non avesse stipendio alcuno. Francesco I re
di Francia invitandolo alla sua corte, gli feCe
la generosa proferta di tremila scudi pel solo
viaggio. Il sultano Solimano per ultimo cercò
egli pure di averlo in Costantinopoli, lasciandogli in arbitrio di chieder pel viaggio ciò che
gli fosse piaciuto. Nè solo nelle dette tre arti
fu Michelagnolo considerato come uno de’ più
gran genj che mai fosser vissuti, ma ancora
nella fortificazione delle città e delle piazze fu
adoperato sovente e dai pontefici e da’ Fiorentini. Esercitossi egli innoltre nella volgar poesia,
e le Rime che se ne hanno alle stampe, ci pruovano che per quest’arte ancora avea egli ricevuta felice disposizione dalla natura. Morì in
Roma a’ 17 di febbraio del 15C>4? *n Ai quasi
ottantanove anni. I Fiorentini, quasi per rifarsi
del troppo breve soggiorno che avea fatto Michelangiolo nella sua patria (perciocchè egli era
nato di antica e nobil famiglia nel castello di
Caprese nel Casentino nella diocesi di Arezzo
e nel contado di Firenze) , ne vollero avere il
corpo, e fattolo trasportare a Firenze, con magnifica pompa il seppellirono in S. Lorenzo, e
poscia dagli Accademici del Disegno gli venne
innalzato un maestoso deposito nella chiesa di
S. Croce. E ciò basti aver detto del Buonarroti; poichè ove trattasi d’uomini, il nome solo
dei quali equivale ad ogni più glorioso encomio , è inutil lo stendersi lungamente in parole.