Vai al contenuto

Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/58

Da Wikisource.

2020 LIBRO di esser dall1 Arsilli lodato con ampio e magni, fico elogio. All’ usanza degli altri accademici prese il nome di L. Petreio Zancheo. Ma il cambiò presto di nuovo, perciocchè, tornato dopo la morte di Leon X a Bergamo, ivi nel 1524 entrò tra’ Canonici regolari lateranensì, e pn;se il nome di Basilio. Applicossi allora principal. mente agli studj sacrj, e frutto ne furono al. cune opere sulla sacra Scrittura, che ne abbiamo alle stampe. Io non seguirò il Zanchi nel frequente cambiar di stanza ch’ ei fece, soggiornando ora a Ravenna, ora in Bologna, ora in Padova, ora in Bergamo (ove istruì nelle lettere greche e latine Giampietro Maffei suo nipote, poi gesuita, e scrittoi'rinomalo perla sua tersa latinità) ora in Roma. Ma qualunque fosse il soggiorno del Zanchi, ei lasciava in ogni luogo belle ripruove del vivo suo ingegno e del suo indefesso ardor nello studio, e quindi ancor ne venne lo stringersi in amicizia co’ più dotti uomini di quell’età, tra'quali e 'l Zanchi passò sempre una’ amichevole corrispondenza. Il sig. abate Serassi, seguendo l’autorità del Ghilini, dice ch’ ei fu custode della biblioteca Vaticana, e che fu successore di Fausto Sabeo morto nel 1559 Ma oltre che noi vedremo ch’egli era morto fin dal 1558, nell’esatto Catalogo de’ Custodi di detta Biblioteca, tessuto dagli Assemanni, il Zanchi non è nominato; e al Sabeo si dà per successore Federigo Rainaldi! (Catal. Codd. mss. Vatic. t. 1, praef. p. 69) Benchè gli altri scrittori nulla ci dicano di qualche avversa vicenda che gli affrettasse la morte, una lettera però di Paolo Manu