Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/63

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TfiRZO 3025 parmigiano, di cui più ampie notizie ci soin[iiintscra il conte Mazzucchelli (Scritt ital. t. 2, 548)Or questa sì numerosa serie di valorosi poeti, ch erano allora in Roma, ci fa abbastanza comprendere quanto ivi fiorisse ai’ tempi di Leone X la poesia latina. Nè tutti però gli ha qui nominati fArsilli. Perciocché nella più volte citata Raccolta Coriciana, in cui probabilmente non ebber parte che i poeti che soggiornavano in Roma, sono circa 130 gli autori di tai poesie, e parecchi di essi non si vigono dalfÀrsilli indicati. Ma io non debbo in ciò trattenermi più lungamente, e tempo è omai di uscire da Roma, e di ricercare i più chiari poeti sparsi nelle altre città d Italia. xvn. Un1 altra guida qui ci si offre a condurci, cioè Giglio Gregorio Giraldi. Due Dialoghi scrisse egli sui più illustri poeti de tempi suoi; uno in Roma a tempi di Leon X, e ne’ f.miglia Soperchi, come da una lettera di Antonio Bellone.od Aurelio di Ini fratello ha raccolto I" eruditissimo sig. abate Ongaro nelle belle notizie sulla Storia lette* ri ri a del Friuli da lui trasmessemi Egli, a persuasion del Salicilico, era stato scelto a maestro dalla città di l line dopo la partenza dell’ Amaseo nel 1489, e vi stette fino verso la fine del 1.492. Fu ricondotto al cominciar del secolo susseguente, ma poro tempo vi si trattenne, sì perchè pnrvegli di non poter più sostener quella fatira, sì perchè il duca d’Libino sdegnato contro di lui per I" abbandonar che avea fatto i suoi Stati, aveane confiscali i beni; e benché gli Udinesi cercassero, ma inutilmente, di far rivocare quel decreto, e dessero al Filomuso qualche compenso del danno perciò solferto, dovette egli nondimeno credere miglior consiglio di far litomo alla patria, e il rientrare in possesso de’ suoi beni.