Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/174

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162 libro nel i68tì fu creato dottore in medicina. Ma il conversar co’ teologi protestanti gli fece conoscere chiaramente che fuor della Chiesa catto? lica non v’era unità di fede; e perciò ravveduto, e ottenuto il perdono de’" suoi trascorsi, tornò in Italia nel 1689, e trattennesi per alcuni anni in Siena leggendo matematica nella nuova Accademia de’ nobili sanesi, e poscia filosofia in quella università, caro al duca Cosimo III, al Magliabecchi, al Redi e agli altri uomini dotti, de’ quali era allora sì gran copia in Firenze. Tornossene poscia al suo convento in Cosenza, ove però non gli mancarono altri disturbi; e finalmente chiuse i suoi giorni in Terranuova di Tarsia a’ 4 d’aprile del 1702. Delle varie vicende dell’Astori ni si può vedere un più diffuso racconto presso il co. Mazzucchelli (Scritt ital. t 1, par. 2, p. 1194, ec-), il quale ancora ci ha dato un diligente catalogo dell le opere da lui composte, sì delle stampate che delle inedite (a). Uomo , com’egli era , di vivacissimo ingegno, si volse quasi ad ogni sorta di scienza. La filosofia, la geometria , le lingue orientali formarono il principale oggetto de’ suoi studi e delle sue fatiche. Quando fu onorato della laurea in medicina, diè saggio ancora del suo valore in questa scienza, pubblicando in Groninga una dissertazione De vitali oeconomia foetus in utero, in cui sostenne f opinione, 11011 molto ancor divolgata a quel (u) Più esatto ancora è l’articolo clic intorno all’Astorini ci I1.1 poi dato il P. d* Afflitto (Metp. degli Scritt. nupot. /. 1, p. 4’58 , ec.).