Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/186

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171 LIBRO rara cmudizione va l’autore raccogliendo e esaminando tutto ciò che appartiene agli olii e a’ balsami, a’ loro usi sì profani che sacri presso tutte le antiche nazioni, e più distintamente presso gli Ebrei. Ei fu pure uno de’ primi a scrivere sulla Canonizzazione de’ Santi, intorno alla quale pubblicò un trattato nel 1634 In questo argomento però egli era stato prevenuto dal P. Luca Castellini faentino domenicano, che nel 1628 e ne’ due anni seguenti avea in tal materia pubblicate alcune erudite Dissertazioni, delle quali e di altre opere di questo dotto teologo e canonista si può consultare la Biblioteca de’ PP. Quetif ed Echard (t. 2 , p. 471). Dello Scacchi abbiamo ancora alcune altre opere teologiche e alcune prediche latine, delle quali ci dà il catalogo il suddetto P. Ossinger. X. A questo luogo appartengono ancora gli ’ scrittori liturgici e gl1 illustratori delle cerimonie sacre, delle quali usa la Chiesa. Fra molti ch’io potrei indicarne, mi basti dir di tre soli che sono i più rinomati. E sia il primo il P. don Barlolommeo Gavanti natio di Monza nella diocesi di Milano, nato nell’anno 1570 e in età di 18 anni rendutosi religioso tra’ Cherici regolari barnabiti nel lor collegio di S. Barnaba in Milano. Ivi coltivò egli non solo gli studi della filosofia e della teologia, ma quegli ancor delle lingue greca ed ebraica, che in quel collegio allora fiorivano; e ne diede saggio recitando innanzi al Cardinal Federigo Borromeo , quando venne al suo arcivescovado, un’orazione in lingua ebraica. Fu poi dalla sua religione