Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/257

Da Wikisource.

SECONDO ~ ^ 34D cere. Finalmente nel 1626, o perchè il pontefice Urbano VIII, mosso dall amore e dalla stima che avea pel Campanella , ottenesse ciò dalla corte di Spagna, o perchè il Campanella medesimo, come altri dicono, si fingesse reo d’eresia per esser tradotto alle prigioni dell’Inquisizione di Roma, ove sperava di riaver presto la libertà, fu trasportato a Roma, e consegnato alle carceri del S. Ufficio, ove però fu tenuto assai largamente. Compiuti alla fine trent’anni di prigionia, ne fu liberato nel 1629, e il pontefice, per dargli qualche compenso de’ danni sofferti, gli assegnò uno stipendio onorevole , e gli diè il titolo di suo domestico. Questa liberalità di Urbano VIII verso il Campanella piacque cotanto al celebre Gabriello Naudè, che per ciò solo ei recitò pubblicamente nel 1632 un panegirico in lode di quel pontefice. Ciò non ostante alcuni Spagnuoli, che viveano in Roma, rimiravanlo ancor di mal occhio, e molto più veggendolo unito in amicizia co’ Francesi. E temendo perciò, o fingendo almen di temere che un’altra volta non macchinasse cose nuove, pensarono ad arrestarlo, e ricondurlo prigione a Napoli. Ma egli avvertitone , col parer del pontefice e dell’ambasciador di Francia, travestitosi in abito di Minimo, in un cocchio dell’ambasciadore medesimo fuggì da Roma nel 1634 Giunto a Marsiglia, il famoso Peirescio mandò a prenderlo in una sua lettica, e seco il tenne in Aix per più mesi, e sovvennelo di denaro per continuare il viaggio fino a Parigi. Fu ivi presentato nel 1635 al re Luigi XIII, il quale per opera del Cardinal di Richolieu gl»