Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/349

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SECONDO 33-7 dovca ancor uscire un altro gran genio, il quale facendo sempre nuovi progressi in questa vastissima scienza, la conducesse a tal perfezione, che rimanesse dubbio se più a lui fosse ella tenuta, o al gran Galileo, Io parlo, come ognun vede, del famoso Cassini, il quale se dalla Francia fu rapito all’Italia , questa potè compensare il dolor di tal perdita coll1 onore di vedersi richiesta dal più gran re di quel secolo a cedergli un uomo a cui confessava la Francia di non avere l’uguale* Nel parlare di lui noi ci varrem dell1 Elogio che ne ha fatto M. de Fontenelle (Hist de VAcad. i •j 13), e della Vita che ne è stata inserita nel Giornale de’ Letterati d’Italia (t 17, p. 91, ec.) (a). Perinaldo picciol luogo della contea di Nizza fu la patria di Giandomenico Cassini, che ivi nacque agli 8 di giugno del 1625 da.Jacopo Cassini e da Giulia Crovesi. Prima in patria, poscia in Genova alle scuole de’ Gesuiti istruito negli studi dell’amena letteratura, mostrò per essi sì felice disposizione, che stampandosi ivi nel 1646 una Raccolta in lode di Luca Giustiniani doge di Genova, egli, giovane di s 1 anni, v’inserì alcuni suoi sonetti. Frattanto qualche libro d’astrologia venutogli alle mani, il sedusse alquanto; credette di poter con essa (a) I meliti del Cassini singolarmente verso f astronomia sono stati in parlicolar modo esaminati c celebrati più recentemente da M. Baylly (ffi’ t. de VAstron. rnod. t. 1, //V. 8) che in ragionar di essi ba impiegato tutto un libro. Di lui ancora ha scritta recentemente la Vita inonsig. Fabroni (Vìtiic Italor. l. 4, /). in, ec.). Tiraboscui, f^oL Xir.