Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/352

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34° "LibllO alcuni, furono con grande onor di esso pienamente avverate. Intorno ad esse ei pubblicò un’opera nel 1665, che fu seguitata nell’anno stesso da due lettere all’ab. Ottavio Falconieri sullo stesso argomento (a). L’anno stesso osservò l«* ombre che i satelliti gittan sul disco di Giove, quando passano tra Giove c *1 Sole, e le distinse dalle macchie dello stesso pianeta, e (a) Circa questo tempo il Cassini fu a Firenze, ove era stalo già un’altra volta, non sappiam quando. Il Magalotti ne scrive in due sue lettere al Falconieri, e non troppo vantaggiosamente in ciò che appartiene alla sua condotta. Nella prima, che è de’ 12 di gennaio del così scrive: Che vuoi ch’io ti dica del Cassini? Io seppi cK egli era in Firenze la sera innanzi ch’egli partisse; lo riverii in anticamera del gran duca, nè ti posso dir altro, se non che mi corrispose con gran contegno; talchè , se io non C avessi creduto mescolato con una parte di sua natura, e un’altra di modestia, l’avrei battezzato per pretto malcreato; tanto più ch’ei sa molto bene la.stretta amicizia che passa tra me e voi altri fratelli Dal gran duca mi pare che stesse due volte, e per poco tempo, essendosi abbattuto a venire in (quello che S. A. cominciò a travagliare, e il dì. dopo , se non la sera stessa, si mise in letto: del resto non ne ho sentito a parlare a nessuno nè bene nè male (Lettere famigl. t. 1, p. 110). E nella seconda, che è de’ 17 dello stesso mese, più chiaramente: Il Cassini fu ricevuto con sufficiente cortesia, ma molto diversa da quella con la quale fu accolto la prima volta. Ma dee saperne grado alla sua maniera di pensare, e allo sfatar che ha fatto questo paese , e qualunque sorta d impiego ci avesse potuto sperare (ivi, p. 126). In un’altra lettera il Falconieri, scrivendo al Cassini, si duole ch’egli è uomo che non si trova il verso a fargli sbrigare mai niente (ivi, p. 12.3). 11 Magalotti però ne stimava molto I" ingegno, e ne loda spesso le opere, e singolarmente la Teoria delle Comete (ivi, p. i3G)