Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/354

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34 2 libro ancora volgeva egli il suo vivo e fertile ingegno. Alcune fisiche osservazioni da lui fatte sugl’insetti, da Ovidio Montalbani, a cui indi, rizzolle, vennero inserite nell’opera dell’Aldovrandi sullo stesso argomento che allor pubblicossi. Volle egli stesso rifare in Bologna le celebri esperienze della trasfusione del sangue, che già si erano fatte in Francia e in Inghilterra, e all* occasione del passar che talvolta ei fece per Firenze, il principe. Leopoldo volle ch’egli intervenisse alle adunanze dell’Accademia del Cimento. XXXII. Avea fin qui l’Italia goduto di un tale astronomo, di cui avea ben ragione d’andar lieta e superba. Ma sulla fine del 1668 il re Luigi XIV, ad istanza di M. Colbert, il chiese al pontefice Clemente IX. Troppo spiaceva al) papa e a tutta l’Italia il perderlo, e si lusingò di conciliare i suoi propri vantaggi colle premurose istanze di quel gran monarca, accordandoglielo per alcuni anni: Egli giunse dall’Italia a Parigi, dice M. de Fontenelle, chiamato dal re , come Sosi gene era t tenuto dall’Egitto chiamato da Giulio Cesare. Il re lo accolse e come un uomo raro e come uno straniero che per lui abbandonava • la patria. Dopo alcuni anni il papa e Bologna il ridomandarono istantemente; ma M. Colbert era troppo lieto di tal tesoro, per condursi a renderlo. Nel 1673 gli furono accordate le lettere, come dicono, di naturalizzazione, e sposò nell’anno medesimo Genovefa figlia di M. Delaitre luogotenente generale di Clermont in Bcavoisis, e