Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/387

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SÉcoxno 3“»f5 Miglior di quella del Bartoli è l’opera del Padr** Francesco Lana , parimente gesuita, di patria bresciano, e nato nel 1631. Ella è intitolala Ma giste riunì Natnrae et Artis, e divisa in tre tomi; il primo de’ quali fu stampato in Brescia nel 1684, e ne avea egli fin dal 1670 stampato il Prodromo in lingua italiana. Le nuove sperienze da esso fatte in molte parti della fisica, e le invenzioni di molte macchine da lui ideate, fecero accoglier con plauso quest’opera anche Oltremonti. Si posson vedere gli onorevoli estratti che se ne diedero nel Journal des Savans (an. 1685, p. 179), ove si dice che il P. Lana è stato il primo a tentar di ridurre a’ principii certi e costanti tutte le quistioni della fisica 5 e si lodan molto alcune sue sperienze e alcune invenzioni. Con somiglianti sentimenti di lode ne parlano i compilatori degli Atti di Lipsia (an. 1685, p. 3 ij art. 1688, p. 35), e ne riferiscono singolarmente una macchina da lui trovata per estinguer gl’incendii, e uno specchio ustorio di nuova invenzione (n). {1) È noto che il P. Lana nel suo Prodromo diede I* idea e In spiegazione di una barca per cui potevasi navigare per l’alto, facendola sostenere da quattro globi di metallo vóti d* aria; idea però, la cui esecuzione non era possibile, non essendo a tal uopo atto il metallo, nè potendosi sperare col metodo da lui prescritto di estrarne del tutto l’aria. Ei fu però il primo a immaginare questa sperienza per mezzo del voto. Prima del P. Lana il celebre Giulio t esare Scaligero avea spiegato il prodigio che dicesi operato da Archita da Taranto per far volare una colomba artefatta, di-