Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/125

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TF.F7.0 649 teologiche e storiche, intitolandola Conciliazione della Chiesa d Armenia colla Latina sulle testimonianze de’ Padri e de’ Dotti Armeni. Ivi Filippo Guadagnolli divolgò nel 1642 la Gramatica della lingua arabica, e Tommaso Obizzino da Novara Minor riformato il Tesoro siro-arabico-latino nel 1636, e prima una Gramatica arabica nel 1631. Ivi tre Maroniti, Vittorio Scialac, Abramo Echellense e Fausto Nairone, furono da’ romani pontefici mantenuti e premiati, perchè tenessero scuola di lingue orientali; e tutti corrisposero a1 benefizii di cui vedeansi onorati, col"pubblicare più dotte opere, fra le quali abbiamo de’ due primi le Gramatiche della lingua arabica e della siriaca. Ivi il p Giambattista Ferrarari sanese di patria e Gesuita , da noi altrove già nominato, diè in luce nel 1622 un Dizionario della siriaca intitolato Nomenclator syriacus. Ivi F. Mario da Calasio (luogo nel regno di Napoli) Minore osservante pubblicò nel 1621 la grand’opera delle Concordanze ebraiche, avuta in sì gran pregio, che una nuova edizione se n’ è fatta in Londra nel 1749, e di lui abbiamo ancora un Dizionario ebraico-latino stampato in Roma nel 1617. Ivi finalmente nel 1671, dopo le fatiche e gli studi di ben quarantasei anni in ciò impiegati da’ più dotti uomini che fossero in tutta l’Europa, uscì alla luce la famosa edizione della Biblia arabica in tre tomi in folio. I nomi di tutti quelli che in ciò furono adoperati, e la serie delle fatiche da essi perciò sostenute, si posson vedere nel Giornale romano dell1 abate Nazzari (Giorn. de’ Letter. Roma 1672 29, genti.).