Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/161

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TERZO 685 p. uo3), non ci avesse già prevenuti. E lo stesso poema ci dieder tradotto il P. Ignazio Angelucci da Belforte Gesuita, sotto il nome del suo parente Teodoro [a) , e Pier Antonio Carrara bergamasco (b). Nè deesi qui tacere la traduzione di Orazio di Loreto Mattei natio di Rieti, uno de’ primi Arcadi, e morto in Roma in età di oltantatrè anni nel 1705. Se ne ha la Vita tra quelle degli Arcadi illustri, ed egli è ancor noto per la sua versione de’ Salmi e per (tf) Nella Biblioteca Picena {t. 1, p. i5a) si nega che la version di Virgilio sia del 1*. Ignazio Angelucci, e si dice che l’originale che ne avea il Zeno , mostra eh’essa fu veramente opera di Teodoro. Ma il Zeno (Note al Fontan. t. 1, p. 277) riporta il detto del SoInello che fa autore della versione il 1*. Ignazio, e non dice parola per impugnarlo. {!>) Il Carrara, che è anche autore di ini poema ms. in ottava rima intitolalo La maschera dell’odio e delP amore, di cui più copie conservami in Bergamo, era natio di Nese terra poco distante ila quella città. Mi si permetta l’aver rilevato questa minutezza per osservare clic non sol le città, ma anche alcune delle picriole terre del loro distretto esistevano fin da’ tempi della Repubblica, o dell’Impero romano. Cosi ci mostra la seguente, benché mancante c guasta, iscrizione, die era già incastrata nel campanile di quella terra, e che or conservasi presso il sig. Giuseppe Beltratnelli, e in cui si nominano gli Anesiati , cioè gli abitanti di Anese o JN’ese. Le parole che ce uc* sou rimaste , son queste: ... RAE COI QVI VICANIS 11.. O... ANEMAT1BVS PRÀTV.. «VAI. LOSCJAN. V1VV.. PED1T EX CV1VS.. ED