Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/221

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TFRZO 74^ alla maestà e al decoro che gli conviene, e al gran Metastasio quella tanto maggiore di riunire in esso tutti que’ pregi che posson rendere amabile e bella la drammatica poesia. Ma queste glorie appartengono al nostro secolo, di cui non è questo il luogo di ragionare. « XXX. Nello stesso secolo di cui parliamo, diede 1* Italia , come già si è avvertito nella «*»• nuova edizione della Drammaturgia dell’Allacci,,l j’ il primo esempio di un nuovo genere di dramma, che, condotto poscia alla sua perfezione dal celebre Gio. Giacomo Rousseau, si è creduto. e credesi comunemente da lui trovato. Esso è il monologo, ossia il dramma a un sol personaggio, e tale è il Rodrigo di D. Giuseppe Malatesta Garuffi riminese, stampato prima in Roma nel 1677, poi ristampato in Parma. In esso s’introduce il suddetto re che entra in una sotterranea spelonca creduta opera d’arte magica; e i pericoli che v’incontra, i mostri che gli si fanno vedere, i prodigii ch’egli vi osserva , fanno tutto l’intreccio di questo dramma, che quanto allo stile ha tutti i difetti del secolo, e quanto alla condotta ancora non ha cosa che lo renda pregevole; e solo merita d’essere rammentato, per essere il primo, benchè informe, saggio di un tale componimento. Nè io credo perciò, che da esso ne prendesse l’idea il Rousseau; perchè troppo è difficile che questo libercolo passasse le Alpi ». « XXXI. Cominciò anche in questo secol 1’I- (xxx{m_ talia ad essere innondata da infiniti romanzi, 1 •rodili Manilla tutti scritti secondo l’infelice gusto che al-r * lor regnava, Io perciò non gitterò il tempo nel