Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/233

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TFRZO 757 monsignor Onoralo Gaetani. Ma le pruove che monsignor Fabbroni apporta, per dimostrarne autore il Sergardi, sembra che non ammettan risposta (a). VII. Qui dobbiam rammentare per ultimo, s’’‘J;iirl come si è fatto nel secolo precedente, gli scrit- j«ip ah» tori dell1 Arte poetica. Ma in questo genere ancora non abbiamo di che molto occuparci. L’Arte del verso italiano di Tommaso Stigliani è una semplice introduzione più adattata a’ fanciulli, che ai poeti. Giuseppe Battista natio del regno di Napoli, di cui ci ha date copiose ed esatte notizie il conte Mazzucchelli (Scritt. ital. t 2, par. 1, p. 552, ec.), fu cattivo poeta, che tutti riunì in se stesso i vizi del secolo, ma fu buon precettore; e la sua Poetica, pubblicata Taiiiio 1(576, cioè l’anno seguente alla sua morte, è lodata da molti come opera utile, e scritta con brevità e con chiarezza. In molta stima è ancora la Didascalia cioè Dottrina comica di Girolamo Bartolommei da noi nominato già tra’ poeti, in cui assai saggiamente ragiona della commedia, e prescrive il modo e le leggi per richiamarla all’antico e lodevole suo fine, e purgarla da’ vizii che vi si erano introdotti. Delle opere che su questo argomento ci ha date il poc’anzi nominato Gianvincenzo Gravina, si è già trattato nel ragionar di questo illustre scrittore. Di alcuni altri libri di minor (a) Un altro mcn conosciuto scrittoi- di satire el»l>e in questo secol l’Italia, cioè Federigo, Nomi d’^nghinri , sedici salire del quale furono stampate in Lione nel ilio3. In ciò però che è eleganza di stile, egli è infcrior di molto al Sellano.