Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/326

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85o passo raccolti , appena ve ne è uno espresso con precise e formali parole d’alcuno di questi scrittori? Il primo pregiudizio da me accennato è del sig. abate Bettinelli, e vien da me divisato con queste parole: Il carattere universale degli autori Spagnuoli è il sottilizzare, o cianciare: parole non mai scritte dall’abate Bettinelli. Ma forse questo saggio e prudente scrittore stimò difendersi con accusarmi d’infedeltà? Era egli troppo perspicace per non avvedersi della insussistenza di tale accusa. Sapeva ben egli che nel luogo del suo Risorgimento da me citato, dov’egli divisa i diversi caratteri degli scrittori, e si protesta parlare universalmente delle singole nazioni, avea scritto, lo Spagnuolo sottilizza, ovver ciancia. Avista di ciò non poteva a meno di distinguere ch’io con la maggior fedeltà avea ricavato da quel suo passo, essere un pregiudizio del Bettinelli , che il carattere universale degli autori spagnuoli è il sottilizzare, o cianciare. Ma perchè. replica l’abate Tiraboschi, citare il passo dell’autore, e poi non recarne le sua formali parole? Cito il passo, perchè ognun possa da se certificarsi, se da quello venga da me giustamente ricavato in tal pregiudizio: non reco le formali parole, perchè non mi sono prefisso, come pretende far credere il sig. abate Tiraboschi, di recare le precise proposizioni degli autori, ma di abbozzare soltanto i loro pregiudizi, come scrivo in detto luogo (pag. 15.). Che poi in ciò sia io lontanissimo da qualunque sospetto d1 infedeltà, ne resterebbero tutti persuasi, se il sig. abate Tiraboschi nella