Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/366

Da Wikisource.

8j)o lei vengano dimenticati quei meriti del Cardinal Albornoz che esigono dall1 Italia un’eterna gratitudine, e che doveano occupare distinto posto nel primo capo del suo quinto tomo; quei meriti con cui egli assicurò la tranquillità all’Italia e la quiete agli studi; quei meriti che gli acquistarono la più tenera e distinta stima de’ papi , e quel singolare e pregiatissimo titolo di Padre della Chiesa; quel merito di doversi a lui singolarmente il ritorno di Urbano V in Italia, come scrive il Sepulveda, e che nondimeno dal sig. abate in quel capo primo si attribuisce ad Aldovrandino III signor di Modena; quei meriti finalmente che pare impossibile l’essere dimenticati da uno storico, dove tratta dello stato civile dell’Italia in quei tempi. E che risponde il sig. abate Tiraboschi a questi miei giusti lamenti? Egli risponde che nel capo terzo, dove tratta dell’università, ha impiegata quasi una pagina in parlare della fondazione del Collegio degli Spagnuoli fatta dall’Albornoz, e che ha recato l’elogio che si fa di detto cardinale in un’antica Cronaca di Bologna, dove si spiega il dolore provato da quei cittadini nella morte dell1 Albornoz, per essersi esso manifestato grand’amico degli uomini di Bologna, e avergli cavati dalle mani di quello di Milano con gran fatica (pag. 13, 14). Mi dica di grazia il sig. abate Tiraboschi: questo capo terzo nel suo quinto tomo è forse quel luogo della sua Storia dove ella ci dipinge lo stato civile dell Italia nel secolo x ir? La fondazione del Collegio di Bologna, che non ebbe pieno effetto se non che dopo la morte /