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106 P. II. Cap. III. Calendario Termometrico.

meno il grado medio, che il sommo in questi ultimi 30 anni va crescendo sensibilmente.

2.° Si vedrà all’opposto, che più spesso accadevano i gradi alti di calore nei primi anni delle nostre osservazioni: il massimo di tutto è di 28 gradi nell’anno 1726; benchè l’anno più caldo di tutti sia stato il 1728.

3.° Si noterà, come lo stesso grado, tanto di freddo che di caldo, ritorna talora, quando meno si aspetta, coll’intervallo di giorni e di settimane, come il gran freddo in febbrajo avanzato, con gran caldo in settembre. Di raro, nè il freddo nè il caldo, anticipa i solftizj.

4.° La distanza di gradi tra gli estremi assoluti sono ( 28 e 11) 39: ma tra li medj de’ sommi (24,785 e 4,208 ) 28,993; 29 gradi appena; questo intervallo a Parigi è di gradi 34, a Copenhague di 37. maggiore ne’ climi più settentrionali, quando nella zona torrida (fuori delle montagne) non arriva appena a 20 gradi: altre riflessioni le lascio all’arbitrio d’ognuno.

§. III. Conclusione, e Ricapitolazione.

203. Ecco l’uso, che ho saputo fare delle differenti osservazioni meteorologiche, delle quali potei aver notizia. In una materia così incerta, complicata, ed oscura, qual è lo stato del cielo, e le vicissitudini delle meteore, non si poteva avanzare se non delle congetture: congetture per tanto, che essendo appoggiate in buona parte alla teoria e all’analogia, riscontrate poi coll’osservazione rischiarata e ragionata, dovrebbero passare per probabili; ma almeno non potranno esser tacciate di chimeriche, o d’inconseguenti ai principj. Al peggio, potranno servire di segnali, e di punti d’osservazione. Altri Fisici più abili e più felici di me, o meglio prove-


duti