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P. I. Cap. II. Influenza delle meteore ignee. 43

Ma non vi potrebbe essere ancora un’altra specie di fulmini meno rumorosi, delle effusioni meno impetuose di fuoco elettrico, e capaci per tanto di seccare or le foglie, ora i rami, or tutto un albero, or un tratto di erbe, e di biade? Ho sempre udito dire ai contadini, vedendo qualche ramo di vigna seccato, che questo era stato un baleno. Il Sig. Du Hamel parlando delle spiche brugiate in cima, rapporta che secondo l’avviso di molti, questa brugiatura dovea attribuirsi alla vivacità de’ lampi, opinione, aggiugn’egli, che ha acquistato della probabilità, dopo che si son riconosciuti i grandi effetti dell’elettricità sparsa in così grande abbondanza nell’aria in tempo di temporale. Non è necessario, che il fuoco elettrico si scagli sempre conglobato con violenza: può esser meno denso, più diffuso, men violento; come si vede nei fuochi solletti, e lambenti, nei fuochi di S. Ermo, nelle stelle cadenti, nelle aurore boreali. Noi non diciamo fulmine, se non quando vediamo delle squarciature; ma possono farsi dei folgori, che senza fragore si scarichino in rami d’alberi, in un tratto di prato, o di biada, ove si trovano spesso delle chieriche d’erbe disseccate, con del vivo verde intorno, senza vedersene altra ragione. Forse qualche specie di nebbia dipende da questo principio, come il Sig. Du Hamel lo sospettò.

59. Sono questi gli effetti rei de fulmini. Ma non ve ne sarebbe anche di buoni? Crederei di sì. Abbiamo veduto, che la vegetazione non è mai tanto vigorosa che nei tempi piovosi, ineguali, procellosi; e ciò principalmente a cagione dell’abbondanza del fuoco elettrico; abbiamo anche rimarcato l’effetto dell’elettrizzazione sulle piante. La materia del tuono è la stessa che il fuoco elettrico. Questo fluido animatore circola tra la terra ed il cielo, ma la sua principal sorgente è nella terra. La terra dunque ne


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