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P. I. Cap. III. Dell’Autunno. 61

se dopo un grand’umido la stagione diventa eccessivamente calda: questo caldo ristringe i canali ridondanti di succo; questo succo fermato si guasta, le foglie e le uve stesse si seccano, e cadono gli inter grappoli; il restante dà un molto, ed un vino crudo, come fu nel 1774.

102. Nel mese d’Agosto la vigna ha bisogno d’un succo abbondante tanto per nutrir l’uva, quanto per li capi da frutto, per l’anno prossimo1: dopo vorrebbe sole: se la stagione va umida e fredda, l’uva non matura, o si guasta.

103. Gli altri frutti sono soggetti alle stesse vicissitudini; cadono per il secco, marciscono per l’umido; senza calore e senza sole non hanno gusto.

104. Nei mesi di Luglio e d’Agosto, come accennai ora, le vigne e i fruttaj formano le gemme da frutto per la primavera seguente. Gl’intelligenti, dalla grossezza di questi germi congetturano se la fruttificazione dell’anno seguente sarà scarsa, o abbondante; ciò che dovrebbe servir di regola nel potare: or ciò dipende dalla qualità della stagione. Se l’umidità predomina, gli alberi non danno che rami da legno; se predomina il secco, gli occhj sono meschini. Gli occhj da frutto si compiscono nel mese d’Ottobre; se sopravviene del freddo, restano imperfetti deboli soggetti a esser guasti dai geli dell’inverno; in una parola preparano una cattiva ricolta, e gl’intelligenti debbono prevederla.

Questo è quanto io aveva a dire dell’influenza delle meteore e delle stagioni su gli oggetti dell’agricoltura; con che terminerò la prima Parte di questo Trattato.


PAR-

  1. Nel 1782, la cui State fu aridissima, in qualche luogo caddero i grappoli per il gran secco; ma in generale fu la vindemia abbondantissima; d’altro canto si dice mancar li Capi, o tralci per la vindemmia seguente.