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Pagina:Toaldo - Saggio meteorologico - 1797.pdf/209

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PAR. III. ART. I. DEI SEGNI DEL BAROMETRO. 193


Non oftante 1.° Quando fi vede calar il Barometro fpezialmente per linee, fi vede che é pit probabile che piova, del doppio di quello, che crefcendo. 2.° Nota il Sig. March. Poleni, che piovendo nel crefcer del Barometro, la pioggia dura poco, e fopravviene prefto il buon tempo .

3.° Nel Barometre conviene offervare Ia mutazione pit che il fenfo della mutazione; e ritorna la regola prima, che il cambiamento del Barometro in qualunque fenfo indica mutazione di tempo 3 Ia qual mmutazione deve effer intefa, come abbiamo detto di fopra, di qualunque notabile cambiamento, di vento, di pioggia, di fereno, di caligini, di gelo, difgelo, in paefe, o fuori di paefe, di gradi di veemenza e di forza nelle meteore, ec.

Per altro per una dovuta giuftificazione del Barometro devono effer avvertiti i non dotti, che il Barometro,come porta il fuo nome, non mifura Se non la prefione dell’Atmosfera; ed @ folo per accidente, e in confeguenza del variato pefo dell’Armosfera, che diventa fegno della mutazione di tempo,!a quale ordinariamente deve fegu’re la diradazione o condenfazione, cioé la variazione del pefo dell’aria. E dico ordinariamente,.

perché la regola non @ coflante, né@ pud efferlo, attefe le tante cagioni che poffono crefcere, o diminuire fa preffione dell’aria ful Mercurio.

Scorriamo le principali.

I. Siccome!’ acqua falfa, o pregna di qualunque altra materia difciolta in effa, acquifta un maggior pefo fpecifico; cos) pil: pefante diventa Paria, quando in effa per una fpezie di fottil foluzione fono incorporati i vapori acquei, ed altri aliti terreni, ficché formino come un terzo fluido omogeneo. Allora con quefta equabile diffafione I’ Armosfera refta trafparente e ferena; e prefcindendo da altre turbazioni riefce pi pefante, onde il Mercurio nel Barometro in tempo coftante e fereno fi foftens ta alla maggiore altezzae

Ma fe per quaJunque cagione Ie particelle delPacqua vengino a diftaccarfi dalle particetle dell’aria, e radunandofi in mollecule maggiori, comincino a difcendere rip’gtiando Ia propria natura di acqua; fino dal ptimo diftacco, e tendenza alla difcefa, deve il corpo d’aria reitare folfevato almeno in parte, da queft» pefo ftraniero, che in effa difcende, ficcome detta fa ragione, e lo dimoftra ’ingegnofa efperienza del LeibRizio1


B b Nel
  1. Liefperienza propofta dal Leibnizio per ifpiegar quelto, con tn corpe pefante attraccato dentro un lungo vafo cilindrico pieno d’acqua y ¢ il tutto equilibrato da pefo eguale nell altro braccio della bilanciay ove lafctato il primo corpo in libert2 5 nell’atto che discende per l’acquay reftd vifibilmente da qucfta parte follewato il tubo, ( alterata dal Defaguilerio, e tuttavia anche cosi alreratay comprovante lo fcopo del Leibnizio ), fu efepuita @elicemente in Padova dai noftri celebri Profeffori Ramazzini e Graziani, in Parizi dal Sig. Reaumury, in Germania dai Signoti Raft, ¢ Wolfio, in oltre dal Michiclotti, e da altri + € pienamente ginitii:ia dal Leibnizio” iteffo nell’Effemeridi de’ Crriofi della natura Cent. III. ¢ IV. dal Sig. Raft negli Atti dé Lipfa «719 5 € dal Wolfio nella Fiftca Sperimensale §. t > 4. Tale in oltre 2 l’effetroy e lo fpirito detl efpericnze del Sige Danic! Bernoulli Coment. Petropol. T. IV. ove fi ved2 y che il fondo e le pareti di un wafo mantenuto fempre piceme d acqua, aon fofrono pid la medefima preffione, fe I deans vi