Vai al contenuto

Pagina:Toaldo - Saggio meteorologico - 1797.pdf/220

Da Wikisource.
204 PAR. III. ART. IV. DELLE NUVOLE GRANDINOSE, ec.

regione dell’aria, ove fa freddo a baftanza per formar il gelo z © pure poichè le gragnuole nascono spezialimente dopo i caldi estraordinarj che somininistrano materia al temporale, ivi fi sciolgono que’ nitri, que’ fali, que’ tali spiriti glaciali, che fannofi esser atti ad assorbi‘e il fuoco, O colttipare, e quindi produr il ghiaccio delle gragnuole ne’ nuvoli vicini, che reitano spogli di fuoco, e fi gelan» nel modo che fi fanno i gelati.

Se nei mesi d’Inverno i nuvoli sparsi fi uniscono cop-endo tutto il Cie= lo con certo chiarore rossiccio, sara indizio di Nevwò. Qael chiarore, visibilissi’no anche di giorno, ma più rimarcabile nelle tenebre della notte, non è altro che il balenare del fuoco elettrico, il quale o abbonda negl’interftizj de’ vapori coimponenti la nubz, o pure trascorre dai vapori, o nubecule elettrizzate alle inegualmente elettrizzate, nel qual modo sembrano generarsi le Aurore boreali . Nel giorno 7 di Gennajo dell’anno 1770 effendo il Crelo coperto d’un nuvolo bronzino, per mezzo la rubiconda ca»

ligine chiaramente oslervai con qualche amico spesse scintille di luce: e quando coa tali nubi bianco-rossi:cie rimette il freddo, allora cade la neve, cone fu la notte seguente di detto giorno .

Di Estate, di Primavera, di Aurunno, ( in ogni stagione ) sianno per giorni interi sparse e disgiunte pel Cielo delle nuvelette . Finalmente fi scorge alcun ampio ramo di nuvolo spiegarsi lentamente: scoppia talora da esso un tuono: in un istante fi cambia la faccia del Cielo, il ramo lento già scorre, già sfuma, fi lega co’ nuvoli vicini, forma con essi un corpo, & estende a’ lontani, turco il Cielo s’ingombra; ed ecco una pioggia tranquilla; il tuono non essendo altro che un effetto di resistenza nell’aria, che viene aperta, e spezzata da una sorgente di fucco elettrico accumulato; ciò fatto, è formato il suo sentiera deferente, segue il fuoco a circolare lidaramente, abbandona i sovrabbaondanti vapori, che cadono ia pioggia, senza altro susurro.

Finchè fi veggono nuvole da lontano distese, come fascie orizzontali, al dorso deile montagne, questo è bzan indizio di pioggia, ma non tanto viCina: p9ichè il fuoco elettrico progredisce lentamente . Ma quando i monti fumano, spezialinente in tempo già rotto, come fornaci da carbone, allora è segno che il fuoco spiccia in copia dal loro seno; e questi fumi agglomerandofi alle cims de’ monti, formando loro quasi un cappella, danno la pioggia molto vicina . Onde il proverbio: quando monte Morello porta il cappello, prendi il maniello.

Nel mar Pacifico, avverte il Sig. di Bouguenville nel suo viaggio, che le procelle nona s’incontrano se non all’avvicinarsi delle terre e dell’isoe; e quando si vede una nuvola densa e fissa all’Orizzonte, questo è segno di terra vicina; questa è un’osservazione comune de’ naviganti: negli alti mari ban rare saranno le procelle . Le terre, e i monti, o mandano, © chiamano il fuoco elettrico, veicola ed anima dei vapori, delle nuvole, dei temporali.

Senza il magistero del fuoco elettrico non saprei come spiegare il pronto arrivo d’una pioggia, o d’un nembo, che fi vede lontano miglia e miglia, è ciò talor senza vento. Più siate dall’alto di questa Specola ho fatto


questa