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Pagina:Toaldo - Saggio meteorologico - 1797.pdf/223

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PAR. III. ART. IV. DELLE NUVOLE GRANDINOSE, ec. 207


f.® Spesso le pioggie, ed i venti cominciano o finiscono la mattina, la sera, al mezzodì, alla mezza notte; è delle alterazioni si scorgeranno a mezzo cammino tra queste ore, negli Articoli detti di Ferza, No= naz ec.

6.° Ma fingolarmente devesi aver riguardo al levare, e tramontar della Luna, e al suo palilaggio per il Meridiano di sopra, e di sotto, o per meglio dire, alle ore del voltar dell’acqua, quando la marea comincia a crescere, o calate, il che anticipa un poco i detti punti, come abbiamo ‘mostrato nell’Articelo del Flusso e Riflusso. Questa è una regola fondatisfima: io l’ho verificata, e la verifico ogni giorno per le pioggie, e per li venti, per il loro principiare non meno, che per il finire. Anche i terre»

moti pajono generalmente afferrare certe ore . Perciò, essendo notizia utilissi.na per li Viaggi, per le Operazioni, ec. nel Giornale A?rometeorologico ad uso del popolo, che ho la pazienza di dare ogni anno ( dopo il 4772.) pongo giorno per giorno l’ora del levare, e del traimontar della Luna, che serre anche per sapere quante e quali ore si avranno di chiaro di Luna, ec. =

7. S’è osservato a Venezia, che nelle ore del crescer dell’acqua, 0 del Flusso i temporali durano di più, e sono più pericolofi; quando calando l’acqua, l’aria insieme e le nurole vanno giù nel mare a secon»

da, e fi sciolgono.

ARTICO LO Vi.

Dei Terremoti, e dell’Acque Proferiché,

Giuochi tragici, che il fuoco elettrico esercita nell’Atmosfera, li fa

egualmente, o peggio, ne’ luoghi sotterranei, quando ivi comincia a sbilanciarsi e prepararsi all’eruzioni . Devono anche sotterra i corpi soprab»

bondanti di fuoco elettrico, come i zolforofi, i bituminosi, per cagioni otdinarie, o estraordinarie soffregati tra loro, per via delle vene di acqua tramandarne nelle caverne, e quindi produrre i terremoti, le uscite estraordinarie de’? fonti, i rumori, i tuoni, i fulmini, in una parola i tempo»

rali sotterranei, de’ quali nel primo articolo fi sono addotti esempj .

Vi fono certe Acque, o Fontane profetiche, così dette, perchè col loro fgorgare improvviso annunziano i vicini cambiamenti di tempo, ed anche le procelle . Molti di questi Fonti e Laghi enumera coll immortale Vallisnieri il P. Beccaria nelle sue Lettere . Io ne aggiungerò due di mia co»

gnizione, perchè non lontani dal luogo della mia nascita, e non nomina»

ti, che io sappia, dagli Scrittori, Uno è nelle colline Vicentine due mi»

glia in circa distante da Marostica verso Maestro, poco lungi dalla Chiesa Parrocchiale di Molvena, chiamato dagli Abitanti il Bifoccio, perchè ia fatti abbraccia due fonti. Quando il tempo fi dispone alla pioggia, anche dopo lunghe ficcità, sbocca all’improvviso questo fonte, anche rimaso sec-


co,