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Pagina:Toaldo - Saggio meteorologico - 1797.pdf/230

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214 PAR. III. AR. VIII SEGNI DALLA LUNA.

da, dominando quello del terzo giorno. Il dotto Baglivi nelle sue Disffertazioni dà una regola simile.

Tutto ciò è preso dagli antichi, da Plinio, e da Tolomeo nominatamente, i quali dividono tutta una Lunazione in otto articoli, dividendo, comes abbiamo fatto noi, quasi per metà i quattro Quarti «Riconoscono prima la massima forza nei Novilunj e nei Plenilunj; poichè così è detrato dalla costante osservazione. Per indizio poi delle mutazioni prendono il terzo giorno, tanto che precede, quanto che segne, e il Novilunio 1 e it Planilunio. Dicono dunque, che fi o!lervi nell’ora del Novilunio o del Plenilunio il vento che spira; poichè se persevera sino al terze giorno, durerà fino al terzo giorno avanti il Tondo;e se un vento spira nel Tondo, e dura tre giorni, durerà fino al terzo dì avanti la Luna nuova; se un altro vento fi frappone, non dura tre giorni. Lo stesso dicasi del sereno, 0 della pioggia «

Tutto ciò fi riduce all’osservazione del quarto giorno qualificato da Virgilio per autore a indice certifimo . E ciò vuol dite, che se nel terzo, quar= to, 0 quinto. giorno ( in cui suole manifestarsi l’azione perturbatrice della Luna1,) l’Atmosfera prenderà una certa imptelssione, questa è per durare o tutta la Luna, o almeno inezza;. avvertendo che l’impressione della Sizigia seguente può manifestarsi qualche giorno avanti nel quartale; nel che fi vede, che gli antichi travvidero confusamente la verità fisica di queste cose, nel marcare i tre giorni seguenti, o precedenti.

Ho voluto verificare questa regola del quarto giorno ( s’intenda discretamente, cioè o il terzo, o il quarto, © quinto ). nei Giornali. del Sig. March. Poleni ed eccone il risultato.

Delle dodici Lune dell’anno 1725, otto, cioè quelle di Gennapo, Febbrajo, Marzo ( sereni ) Aprile ( piovoso ) Giugno, Agosto, Settembre, Dicembre ( asciutti ) osservarono a bastanza la regola . Negli altri quattro mesi la regola tenne fino al Plenilunio: con che fi vede doversi ella dimezzare dal Novilunio al Plenilunio, e dal Plenilunio at Novilunio.

Nel 1726 ebbe laogo Îz regola intera parimenti per otto mesi, mezza -nei quattro altri. E per non crear troppo tedio al lettore con una lunga enumerazione; nei 6 anni che ho esaminato, dal 1725 fino al 1730, di 74 Lune, appena quattro rompono la regola circonscritta e dimezzata; e più della metà la confermano per tutto. l’intero mese; ficché non è da disprezzare. Ciò vuol dire, che quella piega che prenderà il tempo al primo quartale dopo la Luna nuova, durerà ordinariamente fino al secondo quattale; quattro dì incirca avanti il Plenilunio; e così dal terzo al quarto; quindi il proverbio: quarta, quinta qualis, tota luna talis, fi decima fuerit «qualis.


AR-
  1. Al far, in mar; la quinta in porto 2 antico proverbio de’ marinaj; e vuol dire, che nel giorno che fa la Luna non c’è ordinariamente pericolo; ma che pericolo v° è nel terzo, quarto, quinto giorno, cioè nell’ozzanze»-0 quartale . S’è veduto sopta il case del Comodor An/on