Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/174

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162 libro iii.

ra, quanto e quante volte si voglia gli avvenga nulla di avverso tutto riceve di buon grado dalla mano di Dio, e l’ha in conto di gran guadagno; poichè niente appo Dio, per quantunque picciola cosa sia, s’ella sia sofferta per amore di lui, potrà andarne senza mercede.

ra, quanto e quante volte si voglia gli avvenga nulla di avverso, tutto riceve di buon grado dalla mano di Dio, e l’ha in conto di gran guadagno; poichè niente appo Dio, per quantunque picciola cosa sia, s’ella sia sofferta per amore di lui, potrà andarne senza mercede.

4. Sta dunque apparecchiato alla pugna, se vuoi riportar la vittoria. Senza lotta, non t’è possibil di giungere alla corona della pazienza. se tu non vuoi niente patire, e tu non vuoi adunque essere coronato. che se pure il brami, combatti generosamente, sopporta pazientemente. Non si può andare al riposo senza il travaglio, nè senza la pugna giungere alla corona.

5. Deh! fammi, o Signore, possibile per la tua grazia quello, che m’apparisce impossibile per natura. Tu sai bene, che poco io vaglio a patire, e che presto rimango abbattuto allo insorgere di lieve contrarietà. Diventimi qualunque esercizio di tribolazione per lo tuo nome, amabile, e desiderabile: poichè patire, ed essere travagliato per te è troppo gran giovamento all’anima mia.