Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/23

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capo iv. 11


2. Ella è grande saviezza non essere alle opere precipitoso, nè perfidiare ne’ proprj sentimenti. A questa pure appartiene il non prestar credenza ad ogni cosa, che ti sia detta; nè le udite, o credute riversar di presente nell’altrui orecchie. Prendi consiglio da uomo saggio, e di buona coscienza, ed ama piuttosto di essere ammaestrato da migliore di te, che non di seguitare i tuoi ritrovamenti. La santa vita fa l’uomo saggio secondo Iddio, e conoscente di molte cose. Quanto altri sarà in se stesso più umile, e più a Dio soggetto, tanto sarà in tutte le cose più savio, e più riposato.


CAPO V.


Della lettura delle sante Scritture.


1. Nelle sante Scritture si dee voler cercare la verità, e non l’eloquenza. Tutti i santi libri con quello spirito sono da leggere, che e’ furon dettati. Nelle Scritture si vuole ricercare anzi l’utile, che la sottilità del parlare. Così volentieri dobbiamo