Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/22

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10 libro i.

eleggono d’esser piuttosto grandi che umili, perciò vaneggiano ne’ loro divisamenti. Grande veramente è colui, che ha gran carità. Grande veramente è colui che dentro da sè è piccolo, e tiene per nulla ogni altezza d’onore. Quegli con verità è prudente, che tutte le terrene cose reputa come sozzura per far guadagno di Cristo. E in vero quegli è dotto abbastanza, che fa il volere di Dio, ed il proprio abbandona.


CAPO IV.


Della discrezione nell’operare.


1. Non è da dar fede a tutte le parole, nè ad ogni inclinazione; ma con accorgimento e con pazienza si dee disaminare la cosa secondo Dio. Ah miseria! spesse fiate più leggermente il male è creduto e detto degli altri, che non è il bene: cotanto noi siamo infermi! Gli uomini perfetti però non credono sì di leggeri a qualunque rapportatore; perciocchè sanno essi bene la fiacchezza dell’uomo al male inchinevole, e troppo sdrucciolevole nelle parole.