Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/21

Da Wikisource.

capo iii. 9

son trasviati, e portano picciolo frutto, o quasi nessuno.

5. Oh! fosse pure che tanta diligenza usassero a diradicare i vizi e ad innestar le virtù, quanta a mover questioni; che non ne seguirebbono Fonte/commento: 1815b gravi mali, e scandali nella gente, nè tanta rilassatezza ne’ monasteri. In verità, venuto il dì del giudizio, noi non saremo domandati di quello che avremo letto, ma sì di quello che avremo fatto; nè quanto leggiadramente parlato, ma quanto religiosamente vivuto. Or dimmi, dove son eglino adesso tutti que’ dottori e maestri, i quali tu ben conoscesti, mentre che essi viveano, e per istudio fiorivano? Le loro rendite oggimai altri possegono, e già non so bene se tengano di loro memoria. In vita sembravano essere qualche gran fatto, ed ora di loro nè pur si fa motto.

6. Oh come prestamente passa la gloria del mondo! Piacessse a Dio, che la vita di costoro si fosse accordata col loro sapere! Allora sì che utilmente avrebbono letto, e studiato. Quanti nel secolo per vana scienza periscono, che poca pena si danno del servizio di Dio! E perchè si

a 2