Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/237

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capo xlv. 225

to è sicuro per conservar la grazia celeste, schifare l’umana appariscenza, nè quelle cose appetire, che in vista portano ammirazione; ma in quelle a tutto uomo studiarsi, che inducono a emendazione di vita, e a fervore. Deh, a quanti nocque l’essere di virtù nominati, e lodatine troppo presto! ed oh, quanto giovò la grazia guardata in silenzio in questa fragile vita, la quale tutta è nominata tentazione e battaglia!


CAPO XLVI.


Della fiducia che si dee avere in Dio,

quando siamo punti con parole.


1. Figliuolo, reggiti con fermezza, ed abbi speranza in me. or che son mai le parole, se non parole? elle vanno per l’aria, ma niente offendon le pietre. Se tu se’ in colpa, pensa che tu voglia di buon grado emendarti: se di niente la coscienza non ti riprende, pensa di voler ciò sostener volentieri per amore di Dio. Basta pur questo poco; che tu soffra alcuna volta almen le parole, se non

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